Oggi a Roma la
presentazione del nuovo piano industriale: chiuderanno gli impianti di Ginosa e
Matera. L'azienda: "Tagli necessari per sopravvivere". I sindacati
annunciano scioperi e assemblee: "L'azienda non rispetta gli accordi"
1.726 esuberi e la chiusura di tre
stabilimenti: Ginosa, Jesce 1 e La Martella a Matera. Il nuovo piano industriale della Natuzzi, presentato questa
mattina nella sede romana di Confindustria, conferma i timori dei sindacati: l'azienda taglia, e ancora una volta, il peso delle scelte aziendali si
scarica sui lavoratori.
"Abbiamo dovuto registrare per
l'ennesima volta - afferma ilsegretario generale della Fillea Cgil Puglia,
Silvano Penna,- la assoluta mancanza di volontà da parte del gruppo
Natuzzi di lavorare per la soluzione reale della drammatica situazione
occupazionale". "La Natuzzi infatti si è limitata a programmare
investimenti nel mondo su marchio e negozi e invece per gli stabilimenti
Murgiani 1.726 licenziamenti e la chiusura di tre stabilimenti, senza nessuna
prospettiva di rilancio e soprattutto senza nessun intervento che colga
l'opportunità creata dall'Accordo di programma dell'area Murgiana". Rincara
la dose il segretario generale della Filca Cisl di Puglia, Crescenzio Gallo:
"Le 1726 unità lavorative degli stabilimenti dell'area Murgiana
dell'azienda di salotti Natuzzi saranno licenziate". Licenziamenti
che, assicura ancora Gallo, partiranno la prossima settimana. "E' stato il
consulente per la riorganizzazione del gruppo Natuzzi, Domenico Massaro -
spiega il sindacalista - ad annunciare che l'azienda potrà essere competitiva
nei prossimi 5 anni solo a condizione che si proceda ai licenziamenti".
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