Pages

 

lunedì 3 giugno 2013

No del Comitato al cementificio – inceneritore a Matera

0 commenti
Inceneritore presso cementificio di Italcementi a Matera, scende in campo il Comitato “No Inceneritore a Matera . “Mentre i comitati civici e le associazioni lucane sono intente a raccogliere firme per la legge di iniziativa popolare nazionale Rifiuti Zero, mirante (una volta approvata e a regime) ad eliminare sia le discariche che gli inceneritori, Italcementi Spa il 17 maggio 2013 ha richiesto al Dipartimento ambiente della Regione Basilicata il rilascio di autorizzazione VIA/AIA per poter bruciare come combustibile fino a 60 mila tonnellate l’anno di rifiuti definiti non pericolosi (CDR e CSS) presso il cementificio di località Trasano.
La richiesta, se approvata, renderebbe l’impianto in oggetto un inceneritore a tutti gli effetti, visto che già ora brucia pet coke e pneumatici, a circa 3 km in linea d’aria dall’abitato di Matera.
Come nascente comitato di opposizione all’inceneritore materano (camuffato da cementificio), vogliamo enumerare gli aspetti negativi di questi impianti:
“I cementifici che funzionano da inceneritori sono altamente inquinanti perchè:
hanno limiti di emissioni superiori di più del doppio rispetto agli impianti che nascono per l’incenerimento;
la combustione di rifiuti nei cementifici comporta una variazione della tipologia emissiva di questi impianti, lasciando inalterata la produzione di diossina e aumentando quella di metalli pesanti come mercurio e piombo);
l’utilizzo del CSS (combustibile da rifiuto ndr) nei cementifici prevede l’inglobamento delle ceneri tossiche prodotte dalla combustione dei rifiuti, cosa che comporta rischi potenziali per la salute dei lavoratori e possibili rischi ambientali per l’eventuale rilascio nell’ambiente di sostanze tossiche.
La destinazione dei rifiuti a pratiche di incenerimento è contraria alla recente raccomandazione del Parlamento Europeo (A7-0161/2012, adottata a Maggio 2012, di rispettare la gerarchia dei rifiuti e di intraprendere con decisione, entro il prossimo decennio, la strada dell’abbandono delle pratiche di incenerimento di materie recuperabili in altro modo. Una politica finalizzata alla transizione dal concetto di rifiuto a quello di risorsa, che preveda una progressiva riduzione della quantità di rifiuti prodotti e una concreta politica di riutilizzo della materia attraverso trattamenti a freddo, sarebbe pratica decisamente più sostenibile, economicamente vantaggiosa e orientata al bene comune di quanto sia qualunque scelta che comporti forme di incentivo alla combustione.
L’Italia è la nazione Europea con il maggior numero di cementifici e questi impianti causano conseguenze misurabili sulla salute dei residenti nei territori limitrofi, in particolare in età pediatrica [20]. L’incentivazione e l’agevolazione della combustione dei rifiuti nei cementifici potrebbe produrre significative conseguenze ambientali, sanitarie ed economiche e sarebbe ad unico vantaggio dei produttori di CSS e dei proprietari di cementifici”. (A. Di Ciaula, Associazione Medici per l’Ambiente cfrhttp://ecodallecitta.it/notizie.php?id=114946&fb=1)
Occorre aggiungere, inoltre, che nella zona in oggetto i venti provengono prevalentemente dal quadrante orientale e pertanto i fumi prodotti dalla combustione investono con una certa regolarità la zona nord dell’abitato di Matera, circostanza che i cittadini hanno già segnalato in più di una occasione, lamentando un odore acre di pneumatici bruciati.
Appare evidente, pertanto, che questa operazione risulterebbe conveniente solo per la Italcementi che, oltre a risparmiare sull’acquisto di combustibili, ricaverebbe profitti dalla combustione dei rifiuti.
I cittadini materani, al contrario, vedrebbero messo seriamente in discussione il proprio sacrosanto diritto alla salute.
Alla luce dei rischi qui esposti, presenteremo le nostre osservazioni, col supporto tecnico di esperti, entro il 16 luglio 2013 (entro i 60 giorni previsti per legge) al Dipartimento Ambiente, Territorio e Politiche della Sostenibilità della regione Basilicata.
In ogni caso, considerando infine la gravità della situazione, ci aspettiamo un celere pronunciamento ufficiale delle istituzioni locali (Comune di Matera, Ente Parco della Murgia Materana, Provincia di Matera) a tutela della salute dei propri cittadini e dell’ambiente.
Matera, Comitato No Inceneritore a Matera – Mento sul cemento


0 commenti: