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mercoledì 24 aprile 2013

Rimborsi, arrestati per truffa e peculato Mastrosimone, Viti e Pagliuca

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Rosa Mastrosimone, Nicola Pagliuca e Vincenzo Viti
I carabinieri hanno arrestato l'assessore al Lavoro Vincenzo Viti (Pd), il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca e la consigliera, ex Idv, Rosa Mastrosimone. Le accuse sono truffa e peculato. Notificati anche altri provvedimenti cautelari, come il divieto di dimora. Sui rimborsi spese ai gruppi ed ai consiglieri la procura potentina ha da tempo aperto un’inchiesta che vede alcune decine di indagati tra vecchi e nuovi eletti. In mattinata è prevista una conferenza stampa del procuratore della Repubbica di Potenza. I provvedimenti cautelari seguono la sentenza di primo grado dell’11 Aprile scorso, nei confronti di quattro ex consiglieri regionali, condannati a venti mesi di reclusione per aver percepito, secondo i giudici, dal 2004 al 2009, rimborsi non dovuti perchè residenti 'di fattò a Potenza.
SEQUESTRATI CONTI PER CENTOMILA EURO - Nell’inchiesta coordinata dal Procuratore capo della Repubblica di Potenza, Laura Triassi, sono stati anche sequestrati conti corrente per un valore totale di circa centomila euro. In particolare, le somme sequestrate agli assessori e ai consiglieri regionali lucani indagati variano da circa cinquemila a 18 mila euro. Sono otto i divieti di dimora notificati nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi illeciti percepiti dai consiglieri regionali della Basilicata: riguardano i consiglieri in carica Antonio Autilio (Idv), Paolo Castelluccio (Pdl), Agatino Mancusi (Udc), Mariano Pici (Pdl), Alessandro Singetta (Gruppo Misto), Mario Venezia (Pdl), Rocco Vita (Psi) e l’ex consigliere Vincenzo Ruggiero (Udc). Per sette degli otto consiglieri (tranne Ruggiero), il divieto di dimora consiste nell’impossibilità di soggiornare nella città di Potenza. Per Ruggiero, invece, il divieto si riferisce al paese di Valsinni (Matera), dove ricopre un incarico politico.
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martedì 9 aprile 2013

Non se ne può più: occupato il Consorzio UNICO Campania •

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Oggi oltre 60 tra studenti, disoccupati e lavoratori del Comitato Utenti e Lavoratori per il trasporto pubblico locale hanno occupato gli uffici amministrativi dell'UnicoCampania per protestare contro l'ennesimo aumento del biglietto. L'occupazione è durata quale ora, e abbiamo richiesto un incontro con la dirigente del consorzio Antonietta Sannino. Incredibilmente non siamo riusciti ad ottenere neanche un colloquio, poichè la dirigente aveva il cellulare non reperibile, e neanche gli stessi colleghi sapevano dove fosse in quel momento. Per questo abbiamo autoconvocato un incontro per venerdì 12 Aprile, dove ci presenteremo nuovamente agli uffici dell'Unico Campania, per richiedere nuovamente la riduzione del prezzo del biglietto. Di seguito il comunicato del Comitato:

Negli ultimi anni la condizione del trasporto pubblico a Napoli e provincia è andata lentamente ma irreversibilmente peggiorando: i tagli alle corse di treni ed autobus, le ondate di licenziamenti di dipendenti, macchinisti, personale delle pulizie che hanno visto decurtati (o non pagati affatto) i propri stipendi, il deterioramento di pullman e treni, delle strade, il mancato rispetto delle più elementari norme di sicurezza. Tutto questo è sotto gli occhi di tutti quelli che ogni giorno prendono i mezzi pubblici per andare al lavoro, a scuola, all’università e per spostarsi. Quello che dovrebbe essere un DIRITTO di tutti è diventato un privilegio, con una differenza sempre più netta tra le zone “bene” della città, in cui metro e pullman passano con regolarità svizzera e tutto il resto del napoletano, ovvero i quartieri proletari e la periferia, letteralmente tagliata fuori dal centro, i cui abitanti sono relegati nei propri quartieri dormitorio, con enormi difficoltà negli spostamenti per il lavoro, lo studio o anche solo lo svago.
Tutto questo non è casuale: con la crisi dilagante si acuisce una spietata guerra tra poveri, che mette gli uni contro gli altri: i lavoratori (non pagati e sfruttati, che per ottenere i propri diritti danno vita a giusti scioperi ed interruzioni di servizi), i cittadini già massacrati dalla disoccupazione, dagli aumenti delle imposte e dal taglio a qualunque diritto in passato parzialmente assicurato dallo Stato (istruzione, sanità, trasporti), gli immigrati, visti a torto come la causa di malfunzionamenti e problemi nei mezzi pubblici, gli studenti, per i quali l’istruzione è diventata un lusso ed una battaglia da combattere giorno dopo giorno, con mezzi pubblici che non assicurano di poter andare e tornare da scuola o dall’Università, e disoccupati: una schiera che si ingrossa ogni giorno, specie a Napoli.
Questo quadro è funzionale all’arricchimento e al mantenimento di privilegi di pochi, soliti noti, i quali traggono inevitabili vantaggi dal riversare le responsabilità della distruzione del trasporto pubblico sui lavoratori e sugli utenti, quasi come se i primi dovessero condividere le “disgrazie” dell’azienda (la quale però, con loro, non divide i propri profitti) e ai secondi venga delegata, mediante il pagamento del solo biglietto, la capacità di risolvere una serie di problemi strutturali del Consorzio Unico Campania, generati dalla cattiva gestione, dalla speculazione e dalla corruzione ormai endemici nella organizzazione dei trasporti in città.

Per combattere contro questo ennesimo scempio, nasce il Comitato Utenti e Lavoratori per il Trasporto Pubblico: siamo fermamente convinti che solo attraverso l’unione dei lavoratori dei trasporti, degli studenti, dei disoccupati, di coloro i quali più di tutti subiscono la crisi e i tagli alla mobilità, sia possibile riappropriarsi di quello che è un DIRITTO sacrosanto di TUTTA la città ( e non solo dei quartieri più abbienti!) e dei suoi abitanti: quello di lavorare ed essere adeguatamente retribuiti, quello di potersi spostare GRATUITAMENTE con mezzi pubblici sicuri, puntuali e frequenti. Venuti a conoscenza dell’assurda proposta da parte del Consorzio Unico Campania di aumentare NUOVAMENTE il costo del biglietto, chiediamo non solo l’immediata cancellazione di questa delibera ma anche di assicurare il trasporto pubblico gratuito proprio a quella classe che più di tutti sta pagando i costi della crisi e dei tagli: quella proletaria.
Rilanciamo la lotta e l’autorganizzazione reale, dal basso, senza partiti e ingerenze istituzionali, con riunioni aperte a tutti coloro i quali pensino che i diritti vanno riconquistati prima che sia troppo tardi!

NO AL RINCARO DEL BIGLIETTO!
IL TRASPORTO PUBBLICO È UN DIRITTO E, COME TALE, DEVE ESSERE GRATUITO E FRUIBILE DA TUTTI!
PER I DIRITTI DI TUTTI I LAVORATORI E PER LA RIASSUNZIONE DI TUTTI I CASSAINTEGRATI E LICENZIATI DELLA MOBILITÀ!
PER LA GIUSTA E PUNTUALE RETRIBUZIONE DEI LAVORATORI, MACCHINISTI, DIPENDENTI DELLE PULIZIE, AUTISTI CHE DA MESI LAVORANO CON SALARI A SINGHIOZZO, DECURTATI O INESISTENTI!

UNITI SI VINCE!

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