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sabato 27 luglio 2013

Vertenza Natuzzi, Feneal disponibile ad un confronto, ma i tagli restano inaccettabili

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Bevilacqua: "Attendiamo che il Ministero metta in campo tutto il suo peso"

MATERA“La situazione resta piuttosto critica, ma la partita va ancora giocata: a settembre sapremo e capiremo quale ruolo può avere il ministero, che finora si è limitato a prendere atto della situazione. Il sindacato, per quanto lo riguarda, è disponibile a mettere in campo tutta la disponibilità possibile, relativamente alla parte che gli compete. Su una cosa, ovviamente, non saremo mai d’accordo: i 1.726 esuberi”. Salvatore Bevilacqua, segretario generale della Feneal Uil di Puglia e di Bari commenta così la prima fase di confronto che si è chiusa al Ministero dello Sviluppo Economico sulla Vertenza Natuzzi. Adesso, la palla passa alle segreterie nazionali, che dovranno concordare con l’azienda un calendario di appuntamenti, in maniera che dopo la pausa estiva si possa affrontare la questione entrando nel merito. “C’è una sola strada percorribile – spiega Bevilacqua – ed è quella di reinvestire sugli insediamenti italiani, in particolare su quelli pugliesi e della Basilicata. E’ chiaro che esiste un problema di costo del lavoro che non riguarda solo il nostro Paese, ma è altrettanto chiaro che questa può essere la base di partenza per rilanciare l’azienda in Italia, non certo per dismetterla. Così come è chiaro che se portare il costo del lavoro dagli attuali 92 centesimi al minuto ai 50 che servirebbero per essere competitivi, significherebbe semplicemente salvare i 700 lavoratori che vorrebbe l’azienda, non avremmo risolto nulla. Noi siamo disponibili a rivedere qualcosa sul piano contrattuale così come la Natuzzi deve essere disponibile, ad esempio, a garantire qualche incentivo a chi decidesse di farsi volontariamente da parte”. Insomma, si può discutere di tutto, ma è inaccettabile pensare di imporre a cuor leggere 1.726 esuberi. 

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