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lunedì 10 settembre 2012

Continua l'inchiesta di Basilicata24 sulla questione radioattivo nella nostra regione

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Continua l'inchiesta di Basilicata24 sulla questione radioattivo nella nostra regione. Tra storie di traffici internazionali e bidoni presentiamo anche i dati d'un monitoraggio che abbiamo effettuato lungo un anno, e che desta molti interrogativi

Pane amore e radiazioni
di Andrea Spartaco

Dei 600 bidoni di rifiuti radioattivi partiti dal Centro Enea di Rotondella, 500 dei quali smaltiti illegalmente in Somalia e 100 in terra lucana, s'è detto tanto. L'ipotesi d'interramento in Basilicata è rimasta sempre presunta. Ultimamente vi abbiamo raccontato dalle pagine del giornale (Trasfusioni sospette del 25/08/2012) che sino al 2007 ancora si cercavano. Era stato infatti emesso un decreto d'ispezione che coinvolgeva l'Istituto nazionale di geofisica. E soprattutto, che si cercavano addirittura in un terreno praticamente attaccato a un paesino senza industrie, dove i tanti cancri destano oggi forti dubbi tra la popolazione sulla salubrità dell'area. In una zona, tra l'altro, distante da quella spiegata dal pentito della 'ndrangheta Francesco Fonti ai procuratori nel 2003. Il testimone che ci ha raccontato l'ispezione parlava d'una “sceneggiata”, sottolinenando la morte sospetta del padre che aveva denunciato nel 2004 una buca enorme scavata nel suo fondo, e aveva raccontato al figlio di strani movimenti di camion e della ricopertura del cratere avvenuta subito dopo la denuncia. Fonti può certo essere uno che racconta frottole in merito, ma secondo la procura di Reggio Calabria è uno che ha permesso di fare arresti importanti, tanto che il sostituto procuratore della Direzione nazionale antimafia (Dda, ndr) Vincenzo Macrì ricordò in una Commissione d'essersene avvalso “con grande profitto” perché “fornì molte e riscontrate notizie sulle 'ndrine calabresi”. Quale ipotesi è dunque valida? Quella del mafioso che si beffa dei procuratori di mezza Italia, lucani compresi, raccontando l'esistenza d'un intreccio internazionale tra mafia, Servizi segreti di Stato (risultava, ha evidenziato un libro di Riccardo Bocca de L'Espresso, sul libro paga dei Servizi sotto altro nome, ndr), massoneria e imprese attivo pure nella nostra regione? O quella della verità che si deve tacere?

continuate a leggere della tratta dei rifiuti radioattivi tra Basilicata e Africa e di un monitoraggio durato un anno che abbiamo eseguito nei calanchi lucani... e c'è molto altro (prossimamente...)
su Basilicata24, in edicola sino a venerdì prox...

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