Pages

 

lunedì 10 settembre 2012

Alcoa, i caschi gialli in massa a Roma per difendere il posto di lavoro. Ferrero: "O si trova un imprenditore disposto a rilevare l'azienda oppure la deve rilevare lo Stato"

0 commenti

Preceduti da una campagna mediatica che li indica come terroristi (vedi gli articoli che le varie testate on line hanno ricavato dai dispacci di alcune agenzie come l'Ansa) 350 lavoratori dell'Alcoa manifesteranno stamattina a Roma. Sono sbarcati all'alba a Civitavecchia, accolti da una delegazione di Cgil, Cisl e Uil. Circa un centinaio arriveranno invece da Cagliari in aereo a Fiumicino. Previsti anche tre pullman delle amministrazioni comunali e provinciali. La speranza è che il Governo si impegni in modo più diretto rispetto a una vicenda che rischia davvero di segnare definitivamente il futuro della Sardegna.

Quella di oggi è una ‘’tappa importante’’ nella vertenza dell’Alcoa, ha detto ieri il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, dal workshop Ambrosetti a Cernobbio. "In ogni caso bisogna trovare soluzioni economicamente sostenibili e rispettose delle regole europee". I casi di crisi aziendali, ha aggiunto, "sono tantissimi, tutti diversi e su tutti c'e' l'impegno" del governo. La verità è che il Governo non ha mezza idea su come affrontare questa come le tante altre crisi, a cominciare dalla Fiat. I dossier al ministero sono circa 150 per diverse migliaia di posti di lavoro a rischio. In un momento in cui si parla di crescita è chiaro che l'esecutivo non può pensare di "tirare a campare"
La partenza del corteo è da piazza della Repubblica per concludersi in via Molise, davanti alla sede del Ministero dello Sviluppo economico, dove intorno alle 15 si terrà l'incontro sulla vertenza dell'Alcoa. In piazza diverse centinaia di lavoratori. Alcuni indossano magliette con scritto 'Sulcis in lotta' e mostrano bandiere sarde. 'Armati' di trombette e con in testa i caschetti da operai, si preparano al corteo. Con loro, anche 23 sindaci dei maggiori centri del Sulcis-Iglesiente, fra cui Carbonia. La vicenda sul falso ordigno ritrovato all'interno del sito produttivo ha scatenato una vera e propria campagna "colpevolista". Tanto che lo schieramento di forze dell'ordine è piuttosto imponente e da Cagliari sono addirittura giunti alcuni funzionari della Digos. La polizia non sembra gradire, comunque, il protagonismo dei lavoratori.

Una persona è rimasta ferita. e' accaduto proprio  durante la protesta. L'uomo pare essere caduto nel tentativo di spostarsi all'ennesimo scoppio di un petardo sotto al Ministero dello Sviluppo economico e ha battuto un ginocchio. Sul posto è immediatamente intervenuto il 118 e i medici hanno soccorso il manifestante in strada.

Paolo Ferrero, Segretario Nazionale di Rifondazione si esprime con chiarezza: ""O si trova un imprenditore disposto a rilevare l'azienda oppure la deve rilevare lo Stato. Non e' possibile - aggiunge - che la gente del Sulcis non sappia di che vivere". Al sit in sono intervenuti altri dirigenti politici. Tra gli altri, Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, che è stato contestato. 
Mentre a Roma si svolge la manifestazione Alcoa, a Portovesme davanti alla fabbrica si sono radunati gli operai in un piccolo presidio. In delle 24 ore di sciopero proclamate dai sindacati i lavoratori rimasti in Sardegna hanno deciso di aspettare le notizie sul vertice romano in un sit in davanti all'ingresso della fabbrica.

0 commenti: