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sabato 8 giugno 2013

Processo ai No Tav

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Udienza vivace per la battaglia sull’acquisizione delle prove. Tre imputati revocano la difesa. Colpo a sorpresa delle difese che riportano agli atti  la dichiarazione del Sottosegretario Girlanda alla Camera: La linea Torino-Lione non è prevista dall’Europa per l’Alta Velocità. Il testo della dichiarazione degli imputati.
 E’ stata la prima udienza di una certa vivacità che ha visto anche i primi battibecchi tra i Pm (Padalino, Rinaudo e Quaglinoin sostituzione di Ferrando trasferito alla Procura di Ivrea) e il collegio di difesa.
Si trattava innanzitutto di acquisire prove e testi richiesti da entrambe le parti. Il primo incidente subito all’inizio quando tre imputati:Bifani, Fernandez,Ferrarihanno dichiarato di voler revocare i propri difensori e di non ritenere il Tribunale legittimato a giudicarli(v. sotto il testo della dichiarazione della Bifani). Non ci importa dei giudizi dei media su questo nostra decisione ma solo quello della gente della Val Susa – hanno poi aggiunto. Inevitabile quindi è stata la sospensione dell’udienza per la nomina di un difensore d’ufficio (avv. Aliperda) che ha ovviamente chiesto e ottenuto termini per ragguagliarsi sul caso dei suoi assistiti. Riavviato dopo almeno un’ora il dibattito si è passati alla prima grossa questione: l’acquisizione delle prove e dei test. La Pm Quaglino ha chiesto l’esclusione di un gran numero di testi a difesa per l’ “irrilevanza” delle posizioni e degli oggetti delle testimonianze. Quindi via le testimonianze sull’uso dei gas (perchè l’uso non è mai stato negato), via i medici (perchè fanno fede i certificati), via ministri e funzionari governativi (perchè non sono pertinenti le ragioni politiche delle scelte), via questore e prefetto e funzionari  (perchè le ordinanze e gli ordini di servizio sono agli atti ), via le testimonianze “eccellenti” di Revelli, Vattimo, Ferrero, Cremaschi, Mattei, Sonia Alfano (perchè non interessa disquisire sulle motivazioni), no ai tecnici Tartaglia, Ponti, Cicconi, ecc. (perchè è inopportuno discettare sull’opportunità dell’opera). Altro capitolo di contrasto ha riguardato l’acquisizione di 50 dvd di riprese fornite dagli inquirenti alla Procura che le difese contestano per difetti di notifica e per i tempi di consegna.  La Pm ha infine espresso perplessità sull’integrità dei filmati forniti dalla difesa riservandosi di ricorrere a perizie.
La difesa ha risposto con uno sbarramento di argomentazioni che includevano la legittimità formale e costituzionale dell’opera (La Macchia), le procedure (Sabatini) e il quadro contestuale in cui si sono svolti i fatti. In particolare, gli avvocati Novaro, Ghia, Vitale si sono prodotti in vigorose arringhe volte a sottolineare l’importanza estrema di una valutazione del contesto in cui i fatti si sono svolti mettendo in evidenza le contraddizioni e le interpretazioni della Procura. Hanno parlato di legittimità dell’intervento delle FFOO, dei connotati “speciali” volutamente attribuiti al processo evidenziati dalla sede- bunker in cui ci si ostina a volerlo tenere, delle motivazioni della gente nel volere resistere a un intervento illegittimo, delle prevenzioni dimostrate negli elementi di prova da parte delle FFOO fin dall’inizio della giornata del 3 Luglio e della loro predisposizione aggressiva, dell’utilizzo talmente eccessivo dei gas da aver causato prognosi anche agli agenti stessi, alle circostanze che hanno spinto tanta gente a reaguire ad un’aggressione a un corteo pacifico, ec.. Novaro ha inoltre lamentato che il procedimento degli imputati Soru e Nadalin contro gli agenti che hanno fatto loro violenza dopo il fermo si è perduto nei meandri della Procura (come tutti i procedimenti e gli esposti No tav).
Tutti i difensori hanno chiesto l’ammissione di tutte le prove e i testimoni e allo stesso tempo l’esclusione dei 50 dvd della Procura. Un colpo forse decisivo (che potrà essere utilizzato anche per il merito del dibattimento) è stato portato dall’avv. Bongiovanni che ha fatto mettere agli atti il resoconto stenografico dell’intervento di mercoledi scorso alla Camera del Sottosegretario Girlanda che ha imprudentemente dichiarato in aula che “l’Asse 6 in cui si situa la Torino-Lione non è previsto dall’Europa in Alta Velocità“. La circostanza metterebbe in dubbio alla base l’urgenza dello sgombero ed il pretesto degli “impegni europei”, uno degli argomenti cardine della lobby pro-tav.
In coda, sono avvenuti battibecchi  e interruzioni per un intervento riternuto formalmente scorretto del Pm Rinaudo che in effetti si è tacitato forse conscio dei propri errori.
L’udienza odierna, come ha ammesso lo stesso Pm Padalino, ha presentato due tipi distinti di processo: uno che giudichi gli atti di reato compiuti e applichi il codice senza dissertare sui come e perchè, l’altro che prenda in considerazione il contesto generale in cui gli atti sono stati compiuti e soprattutto le legittime motivazioni dei dimostranti che hanno subito una vera, grande, immotivata provocazione (avv. Bongiovanni). Su questo terreno, si è oggi compreso che si giocherà il processo. Se i giudici accetteranno quest’ultima impostazione, non solo la sorte degli imputati ma anche tutta la causa No Tav prenderanno una direzione favorevole. Lo si capirà alla prossima udienza del 21 giugno sempre in aula bunker, almeno finchè le richieste della Corte di svolgere il processo in una normale aula di tribunale non saranno accolte. (F.S. 7.6.2013)
Dichiarazione di Marta Bifani a cui si associano gli imputati Fernandez e Ferrari
Dichiaro di revocare l’avvocato da me nominato perchè non devo difendermi dalle accuse che mi sono state mosse per la giornata del 3 Luglio. Ero i per fermare un progetto mor tifero come il Tav,
per contrastare il sistema tecno-industriale che ci subordina al suo potere e modifica irreversibilmente le nostre vite.
Non intendo legittimare questo processo che vuole solo sanzionare la lotta cosi da paralizzarla e distruggerla. Questo processo non vuole sancire la verità ma il vostro potere. La lotta No Tav non si riduce a leggi, la realtà non è qui in quest’aula, la lotta no tav non si nutre di invenzioni coercitive come le vostre leggi.
Sono e sarò in valle per fermare il tav come fanno molte altre persone in Val di Susa che rifiutano con determinazione e con ogni mezzo necessario il tav, i vostri giudizi e le vostre leggi.

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