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martedì 26 marzo 2013

Fiom pronta a scendere in piazza mentre gli altri tergiversano. Cisl e Ugl: "Larghe intese"

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La Fiom annuncia di essere pronta a scendere in piazza, mentre i vertici di Cgil, Cisl e Uil sono impegnati con Bersani nei cosiddetti colloqui esplorativi. Stride un po’ il quaddro sindacale alla luce dell'avvio delle consultazioni del premier incaricato. Il leader della Fiom, Maurizio Landini ha detto chiaramente davanti al suo Comitato centrale che se le cose non cambiano ci sono gli estremi per rimettere in marcia i lavoratori a sostegno di una piattaforma su politica industriale e rappresentanza. I tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, che spingono per un esecutivo rapido e concreto, pensano che la cosa migliore da fare sia vedersi un "ragionamento comune" su fisco e taglio dei costi. Addirittura Cisl e Ugl vedrebbero di buon occhio anche un governo di larghe intese. Il segretario generale della Fiom non si fa tante illusioni e chiede il mandato ''per una grande manifestazione a maggio''. Landini ha spiegato che sono partite gia' venerdi' scorso lettere inviate a tutte le forze politiche per chiedere un confronto sulla situazione industriale del Paese, aperto ad altre categorie della Cgil (come la scuola), per ''una fotografia della situazione'' e per ''presentare le proposte della Fiom''.
Secondo i leader di Cgil, Cisl, Uil e Ugl., la situazione economica e sociale richiede un governo subito, non si puo' più aspettare. E un nuovo voto sarebbe un rinvio ulteriore delle risposte ai problemi. La piu' speranzosa che il tentativo di Bersani vada in porto e' la Cgil. Susanna Camusso sottolinea la "situazione economica sempre piu' difficile che ha bisogno di tantissimi interventi e riforme ma anche di misure urgenti. Se non si ferma il degrado e il tracollo- avverte- parlare di riforme non appare particolarmente utile". Per la Cgil "serve un governo che indichi alcuni cambiamenti fondamentali anche in termini di emergenza". La Uil, con Luigi Angeletti, elenca una serie di interventi necessari soprattutto sul fronte dei costi della politica. "Le affermazioni di Bersani - spiega Angeletti - confortano la nostra richiesta, condividendo la necessita' di dare questi segnali e di darli in maniera radicale".

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