Da qui non ce ne andiamo!”. Hanno dovuto faticare i
sindacalisti per convincere i lavoratori dell’Alcoa a togliere il presidio
sotto le finestre del ministero dello Sviluppo in via Molise. Soltanto a tarda
sera i caschi gialli sono risaliti sui pullman per rientrare in Sardegna
portandosi dietro un grande carico di amarezza, che non è detto che riusciranno
a smaltire tanto facilmente. La
lotta continuerà in Sardegna.
Amarezza per l’immobilismo della trattativa e per quel
risultato, “dilazione dei tempi di spegnimento” (fino al 30 novembre) che non
lascia ben sperare nemmeno per un eventuale nuovo acquirente. Spegnere un
impianto per la produzione di alluminio non è come fermare l’automobile in
garage. Ora entrano in gioco le “diplomazie sotterranee” sulle quali però si
perde ogni controllo da parte dei lavoratori. Intanto, anche i sindacati, che invocano
l'apertura di un tavolo a Palazzo Chigi, giudicando deludente l'esito del
vertice sull'Alcoa al ministero dello Sviluppo economico.
Per il resto, l'Alcoa si sarebbe detta disponibile ad aprire
una trattativa con Klesch, azienda con sede a Ginevra attiva nel settore delle
commodity, e il ministro Corrado Passera, che si è mantenuto inspiegabilmente
“a distanza di sicurezza” dalla trattativa (come tutto il Governo), avrebbe
definito la vertenza ''non un caso impossibile''. Il fermo delle celle elettrolitiche
sarebbe di fatto rallentato dai primi di ottobre al primo novembre e la
fonderia resterebbe in funzione fino al 30 novembre. Inoltre dal 10 novembre
partirebbe un'attivita' di preparazione alla rimessa in funzione di 50 celle.
L'altra azienda in campo e' la svizzera Glencore, che tuttavia ha manifestato il suo interessamento solo attraverso il ministero dello Sviluppo. Alla fine dell'incontro il dicastero ha spiegato di essere impegnato nel sollecitare le imprese che sono interessare ad ''avviare in tempo rapidi le negoziazioni'' per il passaggio dell'impianto, ferma restando sia l'adozione di tecniche in grado di far rifunzionare rapidamente lo smelter sia la cig in deroga per i lavoratori dell'indotto. Una convocazione delle due societa' sarebbe ipotizzabile a breve. Un'altro segnale positivo e' arrivato dall'Enel: l'ad Fulvio Conti ha assicurato la ''disponibilita"' del gruppo a studiare i progetti proposti dalle istituzioni sulle questioni energetiche che riguardano la Sardegna.
L'altra azienda in campo e' la svizzera Glencore, che tuttavia ha manifestato il suo interessamento solo attraverso il ministero dello Sviluppo. Alla fine dell'incontro il dicastero ha spiegato di essere impegnato nel sollecitare le imprese che sono interessare ad ''avviare in tempo rapidi le negoziazioni'' per il passaggio dell'impianto, ferma restando sia l'adozione di tecniche in grado di far rifunzionare rapidamente lo smelter sia la cig in deroga per i lavoratori dell'indotto. Una convocazione delle due societa' sarebbe ipotizzabile a breve. Un'altro segnale positivo e' arrivato dall'Enel: l'ad Fulvio Conti ha assicurato la ''disponibilita"' del gruppo a studiare i progetti proposti dalle istituzioni sulle questioni energetiche che riguardano la Sardegna.
0 commenti:
Posta un commento