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martedì 17 aprile 2012

Forestazione, il 24 aprile sciopero generale

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Gli addetti chiedono il rispetto dell'accordo
su 151 giornate e turn over

Come preannunciato nei giorni scorsi il comparto forestale si ferma. C'è il rischio che i cantieri non partanoLo sciopero generale degli oltre 4 mila lavoratori forestali della Basilicata, preannunciato nei giorni scorsi, si terrà martedì 24 aprile. Lo hanno annunciato giovedì 12 aprile i segretari regionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, Antonio Lapadula, Vincenzo Esposito e Gerardo Nardiello. Nello stesso giorno si terrà una manifestazione davanti alla sede della Regione Basilicata. Alla base dello sciopero il mancato rispetto dell'accordo del 2009 sulle 151 giornate e sullo sblocco del turn-over e i gravi ritardi che si stanno registrando nell'avvio dei cantieri forestali per effetto della riforma della governance regionale che ha trasferito le competenze alle aree programma.

“Se prima eravamo preoccupati – spiegano i tre dirigenti sindacali – ora possiamo dire di essere seriamente allarmati perché il rischio che i cantieri non partano e i lavoratori restino senza salario si fa sempre più concreto. Il ricorso alla sciopero generale è la necessaria conseguenza della perdurante inazione del governo regionale che sulla forestazione ha tenuto un atteggiamento ondivago e superficiale. Le notizie che ci arrivano dai Comuni capofila delle aree programma, che saranno chiamati a gestire operativamente i cantieri, sono drammatiche. Senza la preventiva approvazione dei bilanci comunali, cosa che non avverrà prima di giugno, le amministrazioni capofila non sono nelle condizioni di far partire le assunzioni e quindi i cantieri. E questo a pochi giorni dal teorico avvio della stagione forestale”.

Per Lapadula, Esposito e Nardiello “la Regione male ha fatto a sottovalutare i reiterati richiami del sindacato sulle difficoltà che sarebbe certamente insorte con il passaggio delle competenze dalle comunità montane alle aree programma. Purtroppo le nostre previsioni sono state fin troppo ottimistiche se consideriamo che l'intero settore vive una condizione di totale paralisi che preoccupa giustamente i lavoratori”.

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