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venerdì 27 gennaio 2012

Vendola dice sì a Passera premier. Sel apre all'Udc e rinuncia alle primarie

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Nichi Vendola sarebbe pronto a sacrificare le primarie sull'altare della foto di Vasto. Secondo quanto è in grado di rivelare Affaritaliani.it, da fonti interne al Centrosinistra, il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, pur di riconfermare la storica alleanza di Centrosinistra sarebbe disposto a mollare uno dei capisaldi della sua azione politica. Anche perché,  un possibile allargamento della coalizione al Terzo Polo paventato dallo stesso Vendola  giovedì  in conferenza stampa congiunta con Antonio Di Pietro,  allontanerebbe ancora di più questa eventualità. Un'apertura a Casini, infatti, presupporrebbe la scelta di un candidato esterno,  il cosiddetto papa straniero. Non è un mistero che Corrado Passera, attuale ministro dello Sviluppo economico,  sarebbe la persona più indicata ed è anche quella più corteggiata per assumere le redini di una coalizione così eterogenea. Una figura che metterebbe tutti d'accordo, un po' meno l'ala sinistra della coalizione che però, costretta dalle circostanze, dovrebbe fare buon viso a cattivo gioco.
Nel caso in cui invece si riproponesse l'alleanza di Vasto tout court, anche in questo caso il presidente pugliese potrebbe lasciare lo scettro della guida della coalizione a Pierluigi Bersani. Rivelatrici in questo senso sono le parole di Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera, che in un'intervista ad Affaritaliani.it ha ribadito la disponibilità dell’Italia dei Valori a dare il via libera a una leadership democratica senza ricorrere alle consultazioni di coalizione: "Di Pietro - ha ricordato Donadi - lo ha già detto prima del governo Monti:  per noi le primarie sono la strada maestra ma se non dovesse esserci il tempo, o se il segretario del partito principale della coalizione chiedesse di assumersi la responsabilità di guidare la coalizione saremmo disponibili a fare un passo indietro". Proprio in questa direzione stanno lavorando i maggiorenti di Centrosinistra: dissuadere Vendola da una battaglia fratricida. Anche perché,  il presidente pugliese, avrebbe ottime possibilità di spuntarla, con tutte le conseguenze politiche che questo potrebbe avere. Non ultima  la fuoriuscita dal Pd dei popolari e dell'area veltroniana dei Democratici.

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