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mercoledì 14 dicembre 2011

trage a Firenze, rabbia e proteste. Manifestazioni antirazziste

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Duecento senegalesi in piazza Duomo hanno continuato a pregare fino a sera anche dopo la fine del lunghissimo corteo. «Ora non diteci che era un pazzo!», dicevano in tanti. Fosse stato pazzo avrebbe sparato a casaccio. Invece ha mirato solo solo a ragazzi con la pelle nera.
No, non era un pazzo. Era un soldato, Gianluca Casseri, 50 anni. Nazista o fascista esoterico, di una cordata antagonista al "vecchio" Delle Chiaie, conosciuto negli ambienti dell'estrema destra dalla Toscana occidentale fino all'hinterland romano e forse fino a Londra, simpatizzante di Casapound come dovrà ammettere lo pseudo centro sociale "non conforme" con uno scarno comunicato stampa in cui si dice che mica possono chiedere patenti di sanità mentale e si annunciano querele a chiunque dubiti della loro bontà d'animo. Intanto sul web diventava impossibile trovare tracce del Casseri-pensiero nell'archivio di Casapound. Era antisemita, Casseri, ragioniere di Pistoia,considerato nell'"ideodromo" di questi fascisti del III millennio, una sorta di esperto di complotti di banchieri ebrei-massoni-bolscevichi. Un paio di psichiatri forensi disposti a dire ch'era solo un pazzo verranno intervistati nei tg di prima serata ma era un soldato. Con quella 357 Magnum così rara. Con quella morte rituale "alla Mishima". Perché alla fine Casseri si sarebbe ammazzato e i senegalesi hanno chiesto di vedere il cadavere per esserne certi. Un orrore iniziato dopo mezzogiorno e terminato dopo quasi tre ore. Chi l'ha visto arrivare al mercato di piazza Dalmazia racconta di averlo visto scendere dalla Polo chiara in doppia fila per sparare tre colpi di pistola contro tre ambulanti senegalesi. La scena di un'esecuzione razzista. Diop Mor e Samb Modou sono morti subito, Moustapha Dieng, 38 anni, è gravissimo nel vicino ospedale di Careggi. Poco prima, l'uomo aveva avuto un diverbio con un altro venditore.
«Se non ti scansi faccio fuori anche te», avrebbe detto il killer all'edicolante della piazza che aveva provato a fermare il cinquantenne basso, tarchiato, occhi chiari e capelli brizzolati che gli mostrava la pistola. Un centinaio di senegalesi si raccoglie nella piazza e si muove in corteo verso San Lorenzo, in pieno centro, dove c'è il consolato del loro paese. Ma c'è anche un famoso mercato. Ed è lì, a tre chilometri da Piazza Dalmazia, che si materializza l'automobile bianca del killer fascista immortalato dalla videocamera di un telefonino. Spara ancora Casseri, ci saranno altri due feriti gravissimi, e la notizia raggunge il corteo di paesani e parenti delle vittime, che piange e s'incazza ancora di più e blocca il traffico e s'abbraccia, travolge - quando arriva a Santa Maria Novella - qualche cartello stradale e qualche cestino dei rifiuti. La polizia non ha di meglio da fare se non caricare in piazza della Repubblica il pezzo di corteo animato dai centri sociali. Nel frattempo l'uomo bianco ha raggiunto di nuovo la sua auto nei sotterranei del mercato di San Lorenzo dove, alla vista dei poliziotti che ormai lo braccavano si sarebbe puntato alla gola, così dice la Questura, con la sua arma a tamburo che non semina bossoli quando spara. Il mercato si blocca, le saracinesche si abbassano, i mercanti - anche quelli indigeni - riconoscono che «i nostri» sono quelli ammazzati o feriti. All'ospedale di S.Maria Nuova è stato operato un senegalese di 42 anni, colpito all'addome, l'altro ferito ha 32 anni, è stato colpito al torace, sarà operato oggi. La risposta della città solidale sarà il presidio di oggi pomeriggio in Piazza Dalmazia dove sabato partirà una manifestazione alla quale sono attesi esponenti del governo di Dakar. «E' un lutto che ci riguarda - commenta a caldo Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista - che dimostra come tanti anni di propaganda razzista, fondata sull'odio verso chi è venuto in Italia per guadagnarsi da vivere, abbiano prodotto danni profondi nella nostra società. C'è un lungo filo che percorre purtroppo l'Italia e l'Europa, che tiene insieme la vergogna del raid al campo rom di Torino l'altro ieri, la strage di Castel Volturno, fino alla carneficina norvegese. Cosa aspetta lo Stato ad intervenire per fermare questi squadristi?». Ma lo Stato balbetta e Firenze fatica a fare i conti con il razzismo in sé. Infatti, mentre il presidente della Regione Rossi raggiunge i senegalesi, viene contestato ma si interroga se la sua città non sembri Oslo, se non si sia stati troppo tolleranti con covi fascisti (chi cercò di opporsi all'apertura di Casapound a Pistoia è stato perseguitato dalla magistratura), il sindaco Renzi se la cava con il ritornello della follia ignorando il curriculum del ragioniere «schivo e riservato» cultore del neonazismo e del negazionismo, scrittore esoterico appassionato di Tolkien, folgorato da Lovecraft e dai miti celtici e neopagani, fondatore di una rivista oltranzista, "La Soglia", e membro dell'associazione culturale "La Runa", dove scriveva articoli come "Dracula il guerriero di Wotan" o "Il Savio di Alessandria", con Enrico Rulli, Casseri ha anche scritto un libro, 'La Chiave del Caos', "romanzo storico" in cui si intrecciano negromanzia, magia, esoterismo.

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