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giovedì 29 dicembre 2011

Basilicata, per Geogastock nuove misure per tutelare l'ambiente

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POTENZA – La Regione Basilicata ha stabilito per l’attività della Geogastock nuove misure di tutela ambientale e di compensazione economica superiori alla Valutazione di impatto ambientale (Via) rilasciata dal ministero dell’Ambiente: il progetto per lo stoccaggio del gas prevede due concessioni, a Grottole e Ferrandina, con impianti a Salandra (Matera). E' quanto stabilito in una delibera di “intesa”, approvata dalla giunta regionale e resa nota dall’ufficio stampa: l'iniziativa prevedeva anche un secondo progetto a Pisticci (Matera), ma la giunta ha rinviato l’assenso in relazione ad alcune sollecitazioni presentate dal Comune.

La Regione ha imposto alla Geogastock un piano di monitoraggio e un programma di informazione alle comunità locali, tra cui il controllo delle vibrazioni al suolo, delle eventuali emissioni, delle condizioni della falda acquifera e della qualità dell’aria, anche prima della realizzazione e della messa in esercizio dell’impianto di stoccaggio. Le attività di monitoraggio saranno finanziate dalla Geogastock e realizzate dalla Regione, dall’Arpab e dai Comuni.

“La Basilicata – ha detto il governatore lucano, Vito De Filippo – è consapevole dell’importanza, nell’interesse generale del Paese e della stessa Regione, dell’incremento delle capacità di stoccaggio di gas naturale, ma chiede che a fronte del suo ruolo di servizio al Paese possa ottenere garanzie assolute e vantaggi di competitività per il proprio territorio. Sul versante della crescita mettiamo in campo un meccanismo per l'abbattimento dei costi di energia alle imprese della Val Basento che per gli analisti rappresenta uno dei fattori di maggiore attrattività delle imprese. In questo modo garantiamo energia all’Italia e sicurezza e sviluppo al nostro territorio”.

“La Regione – ha aggiunto l’assessore all’ambiente, Agatino Mancusi – è voluta andare oltre le previsioni dello Stato in materia di garanzie ambientali. L’intesa che eravamo chiamati ad esprimere non aveva questo tipo di finalità, ma la lunga fase di dialogo condotta con la società ha prodotto il risultato di condividere misure ulteriori rispetto a quelle imposte dallo Stato. Del resto tutelare l’ambiente non vuol dire bloccare ogni iniziativa, ma individuare le modalità che rendano le attività dell’uomo compatibili con l’ambiente”.


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