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venerdì 30 dicembre 2011

Basilicata, no alla Geogastock

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a Giunta Regionale della Basilicata, con il suo assenso al progetto Geogastok, sacrifica, per l’ennesima volta, una corposa fetta di territorio in nome di un imprecisato sviluppo industriale e di una misera manciata di posti di lavoro.
E’ appena il caso di ricordare che il progetto in questione, ha una valenza meramente commerciale in quanto, la Società acquisterà gas a basso costo e lo rivenderà quando la richiesta sarà maggiore, ricavandone notevole profitto.
Chi ci perde in questa operazione è il territorio con i suoi abitanti che subiranno l’ennesimo scempio, in quanto il progetto, ad oggi, non solo non fornisce adeguate garanzie di sicurezza ma – giusto per citare solo alcune criticità irrisolte- è carente ancora del Piano della Qualità dell’aria (obbligatorio per legge) e che l’ARPAB non ha ancora redatto, ed in più non si è ancora proceduto alla bonifica di tutti i pozzi interessati allo stoccaggio.
Che la Giunta Regionale abbia dedicato la sua attenzione più al ristoro economico che alla salvaguardia della salute del territorio e dei suoi cittadini, manifesta scarso rispetto per le popolazioni e , al contempo, mancanza di progettualità proprie.
Comportamenti questi, entrambi figli di una logica che ha depredato e impoverito una regione che continua a spopolarsi al ritmo vertiginoso di mille unità all’anno !
Così come per le estrazioni petrolifere, che non hanno portato l’occupazione e il benessere promessi venti anni fa, riteniamo che anche questo progetto non rappresenti affatto un evento positivo per le nostre comunità ma, al contrario, costituisca addirittura un freno allo sviluppo sostenibile e all’utilizzo alternativo del territorio che noi invochiamo da sempre, ma che non ha mai ricevuto cittadinanza da chi “governa” questa regione.
Pertanto rimaniamo al fianco di quanti, movimenti, associazioni e liberi cittadini, continuano ad opporsi a questa logica predatoria che sacrifica vecchie e nuove generazioni sull’altare di un business che, al netto dei soliti “trenta denari” distribuiti ai comuni interessati di volta in volta, non porterà nessun beneficio duraturo.

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