La giornata del 14 Novembre ha visto nelle piazze di 87 città
italiane una forte opposizione alle politiche di Austerity dettate dall’Europa.
Student* e lavorator* si sono riversat* nelle strade e nelle
piazze riappropriandosi del diritto allo sciopero sulla scia delle
mobilitazioni europee, contestando fortemente il governo tecnico che ci ruba il
futuro e ci distrugge il presente. Dopo il 5 ottobre, giornata in cui gli
student* med* di tutta italia hanno creato un primo momento di opposizione di
piazza al governo tecnico, il 14 è stata una vera e propria esplosione delle
mobilitazioni contro il governo Monti, sia da un punto di vista quantitativo
(con decine di migliaia di persone in piazza) che qualitativo (con la grande determinazione
nell’individuare e colpire le controparti). La risposta delle istituzioni è
stata ancora una volta quella di affidare alle forze dell’ordine il compito di
fermare le proteste, servendosi di manganelli e lacrimogeni. La polizia, che in
più città ha effettuato cariche particolarmente violente, non è riuscita però a
spegnere la rabbia studentesca, e la risposta è stata forte e unitaria. Da
giovedì decine di scuole si sono aggiunte alla già lunga lista di istituti
occupati e autogestiti. Siamo immediatamente tornati nelle nostre assemblee,
dove il confronto ci ha portato alla volontà di rilanciare il movimento,
autorganizzando le nostre lotte all’interno dei licei e delle facoltà occupate,
costruendo concretamente un’alternativa al modello di scuola, di socialità, di
sapere che ci viene imposto. Riscenderemo in piazza più uniti e convinti di
prima, in un primo momento il 24 novembre, con cortei ed iniziative di diverso
genere, ed il 6 dicembre, data di mobilitazione nazionale. Il 6 dicembre, giornata
che coincide con lo sciopero del settore metalmeccanico indetto dalla FIOM,
sarà una nuova occasione per generalizzare ed allargare il fronte della nostra
lotta, connettendoci con altre realtà sociali che subiscono nella vita
quotidiana il peso della crisi e delle politiche di austerità, sempre
nell’ottica di una opposizione di massa e radicale, che sappia esprimere una
rabbia sempre più diffusa che non può essere incanalata nel sistema della
politica partitica o sindacale.
Una giornata di sciopero sociale con cui, in tutta Italia,
riporteremo in piazza trasversalmente i nostri contenuti, parlando di
opposizione alle politiche economiche europee, che mirano a distruggere lo
stato sociale e le nostre aspettative per il futuro. Continueremo a portare per
le strade delle nostre città le pratiche di conflitto contro questo sistema che
giorno dopo giorno ci sottrae la possibilità di condurre una vita dignitosa.
STRIKE AGAIN!
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