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venerdì 12 ottobre 2012

Fiat, Lingotto: "Non c'è un euro per aumenti salariali richiesti dai sindacati metalmeccanici firmatari dei contratti"

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Pino Capozzi e per la quarta volta riceve la ragione da parte di un giudice.
L'impiegato degli Enti Centrali di Mirafiori è stato licenziato dalla Fiat perché utilizzando un computer aziendale ha inviato una e-mail agli operai di Pomigliano proprio alla vigilia del referendum.
Il Lingotto ha reintegrato il lavoratore già dal 25 ottobre 2010. Ora dovrà risarcirlo di 2.550 euro ma in più dovrà versare contributi per i cinque mesi che è stato allontanato dall'azienda.
''Il gruppo Fiat - fa sapere l'avvocato Elena Poli, legale della Fiom - deve prendere atto che nel nostro ordinamento sono
illegittimi gli atti ritorsivi per attività antisindacale, deve arrendersi a questa dura realtà''.  La Cgil fa sentire il suo appoggio. ''Esprimiamo soddisfazione - dichiara Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom-Cgil - per l'ulteriore pronunciamento a favore di Pino Capozzi, che conferma l'assoluta mancanza di ragioni alla base del licenziamento: viene in questo modo smontato ancora una volta il tentativo di descrivere la Fiat come un'azienda preda di una conflittualità permanente e di un estremismo ideologico da parte della Fiom-Cgil che non sono mai esistiti. Al ritorno alla normalità per Capozzi spero si accompagni un ritorno alla normalità nelle relazioni sindacali e nella possibilità per la Fiom-Cgil di svolgere attività sindacale all'interno dell'azienda''.

Meno confortanti sono invece le notizie da Torino dove oggi con difficoltà all'unione Industriale è partita la trattativa tra Fiat e sindacati in merito al rinnovo del contratto di lavoro aziendale. "Non c'è un euro per gli aumenti salariali richiesti dai sindacati metalmeccanici firmatari del contratto", ha dichiarato la delegazione del Lingotto. E si tratta di una richiesta per gli operai pari a 150 euro per i prossimi tre anni. Azienda e sindacati sembra, tuttavia, che siano andati incontro a un'intesa per quello che concerne il miglioramento delle prestazioni sanitarie integrative a beneficio di tutti i dipendenti. L'azienda a disposizione dei lavoratori darà un pacchetto base per la copertura sanitaria compreso di analisi del sangue, elettrocardiagramma, analisi preventive, con un impegno di 20 euro a lavoratore, per 1,8 milioni complessivi.

"L'azienda ha premesso che non ci sarà nessuna chiusura né alcun ridimensionamento occupazionale negli stabilimenti italiani e questo è molto importante - ha dichiarato Ferdinando Uliano Segretario Nazionale Fim, al termine dell'incontro - Noi abbiamo ribadito che il nostro spirito è lo stesso di quello della firma del contratto, ma anche che dobbiamo tutelare il potere d'acquisto dei lavoratori"

Il 20 novembre avverrà un ulteriore incontro in presenza di dieci rappresentanti sindacali e altrettanti della Fiat: bisognerà approfondire aspetti normativi del contratto firmato lo scorso.

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