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venerdì 28 settembre 2012

Ilva, la Fiom pensa alla salute e non fa il gioco del padrone

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«Uno sciopero di cui non sono chiare le ragioni rischia di generare divisioni tra i lavoratori e contrapposizioni con la magistratura» Lo strappo tra la Fiom e Fim Cisl-Uilm Uil ha una data e un luogo precisi: giovedì 2 agosto, piazza della Vittoria, Taranto. Quel giorno i sindacati metalmeccanici persero la piazza durante il comizio dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per l'irruzione pacifica del comitato «Cittadini e operai liberei e pensanti».

Da quel giorno nulla è stato più come prima. La Fiom imputa alla Fim e alla Uilm di avere un atteggiamento poco chiaro, soprattutto nei confronti della magistratura, preferendo la strada delle assemblee dei lavoratori all'interno del siderurgico per mettere pressione al Gruppo Riva invitandolo ad effettuare investimenti chiari e ingenti rispetto a quelli sin qui presentati dall'azienda e puntualmente bocciati dai custodi giudiziari, dalla Procura e dal gip Todisco. Di contro Fim-Cisl e Uilm-Uil proseguono sulla strada degli scioperi e dei blocchi, rimproverando alla Fiom Cgil di aver tradito l'alleanza sancita all'indomani del sequestro preventivo degli impianti dell'Ilva dello scorso 26 agosto.

Anche ieri la Fiom ha chiesto alle sigle «rivali», di «sospendere lo sciopero proclamato e di farlo precedere immediatamente dalle assemblee con tutte le lavoratrici e i lavoratori». «Avanziamo questa proposta - si legge in una nota della Fiom Taranto - perché uno sciopero, di cui non sono chiare le ragioni e con dichiarazioni contraddittorie tra le organizzazioni che lo hanno dichiarato, rischia di ingenerare confusione, pericolose divisioni tra i lavoratori e inutili contrapposizioni con la magistratura. Dobbiamo decidere insieme e senza divisioni tra lavoratori i contenuti della piattaforma per aprire la vertenza in difesa del lavoro, della salute dentro e fuori lo stabilimento e per la continuità produttiva dell'Ilva. Vertenza che deve unire i lavoratori, la città e le istituzioni nel pieno rispetto della magistratura». In ogni caso la Fiom terrà le assemblee retribuite per garantire a tutte le lavoratrici e i lavoratori il diritto di decidere insieme del proprio futuro. Inoltre oggi a Taranto si svolgerà una assemblea nazionale dei delegati e delle delegate della siderurgia dal titolo «Ilva. Un nuovo modello di sviluppo ecocompatibile», presso il salone della Provincia all'interno del Palazzo del Governo. I lavori, aperti anche alla stampa, si svolgeranno tra le ore 10 e le 15,30 e chiuderà gli interventi il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.

La replica alle posizioni della Fiom non si è fatta di attendere. «La Fiom ha perso la testa: ci chiede di fare un assemblea con i lavoratori di cui ha boicottato l'organizzazione fino a questa mattina (ieri per chi legge, ndr) e nonostante i nostri ripetuti inviti«. Ad affermarlo, il segretario nazionale Fim Cisl, Marco Bentivogli, che sferra un attacco durissimo nei confronti dei metalmeccanici della Cgil. «La Fiom - ha proseguito Benticogli - è l'ultima organizzazione in Ilva e negli ultimi giorni perde iscritti e prende fischi ovunque. Negli anni '70 i padroni chiamavano gli squadristi davanti ai cancelli per impedire la partecipazione agli scioperi. La Fiom non ha voluto organizzare nessuna assemblea, né con noi né da sola. Gli iscritti alla Fiom stanno scioperando con noi. La Fiom invita, con pessimi risultati, i lavoratori a non scioperare, davanti alla portineria 'A' e ora ci chiede ufficialmente di sospendere gli scioperi. Deve essere l'effetto dell'arruolamento di Romiti e Della Valle nella vicenda Fiat».

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