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venerdì 8 giugno 2012

MONTI: SEDOTTO E ABBANDONATO DAI POTERI FORTI

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Povero Monti, lasciato solo dai “poteri forti”!
In effetti l’appoggio della BCE, del FMI, della Commissione UE, del sistema bancario, ecc. ecc. testimonia di questa sua solitudine. Ed egli, intrepido eroe e patriota sfida gli economisti Giavazzi-Alesina (peraltro da sempre suoi sostenitori e consanguinei in termini di affiliazione ideologica) che lo hanno (poffarbacco!) criticato dalle pagine del Corriere della Sera.
Che ingrati questi “poteri forti”. Non si accontentano mai. Come può un povero militante dell’ideologia dei padroni, un duro e puro che ha dedicato la vita all’interesse del Capitale, qualunque esso sia e qualsiasi conseguenza abbia (collaborando, ad esempio con Goldman Sachs, alle peggiori politiche di sfruttamento e riduzione alla fame dei popoli del terzo mondo, attraverso la speculazione sui prezzi delle derrate alimentari) essere criticato dal Corriere e da Confindustria. Non c’è più religione. Non basta la peggiore controriforma europea delle pensioni, non basta l’azzeramento dei diritti del Lavoro, non basta mettere sul lastrico centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori in conseguenza dell’effetto congiunto dell’aumento dell’età pensionabile e della drastica riduzione degli ammortizzatori sociali.
Il fatto è che il nostro eroe preferisce la parte di vittima a quella di asino dell’economia. Le sue politiche hanno contribuito al peggioramento di tutti gli indicatori economici e stanno pesando come macigni sulla qualità della vita dei sudditi, concessigli in ostaggio dal connubio tra PD e PDL, dal collaborazionismo di CISL, UIL, UGL e dall’ipocrisia della CGIL.
Il suo governo si può fregiare dei peggiori dati in termini di PIL, produzione industriale, occupazione, inflazione e debito pubblico. Quest’ultimo, sempre evocato come l’obiettivo principale, è peggiorato sia in termini assoluti che percentuali rispetto al PIL. Ultimo esempio, l’ammanco di 3,5 mld. di entrate fiscali rispetto alle sue previsioni (del dicembre scorso), nei primi quattro mesi di quest’anno, dovuto in gran parte alle minori entrate dell’IVA. Insomma, come largamente prevedibile, aumentando le imposte e tartassando salari e pensioni si è ottenuta un’ulteriore stretta dei consumi che ha ridotto le entrate.
Insomma, il governo dei “professori” è riuscito a ridurre il gettito fiscale, aumentando le imposte. Non male! Come avvenuto in Grecia, le politiche suicide di BCE-FMI-UE massacrano l’economia e richiedono sempre ulteriori interventi recessivi. Monti anziché allontanarci dal pericolo greco, ci avvicina rapidamente ad esso.
La spiegazione c’è. Questo emissario degli interessi del capitale finanziario sta portando a termine il suo compito: piallare diritti e redditi da Lavoro e devastare il welfare. Mettere in ginocchio le classi subalterne per garantire la massima profittabilità del capitale finanziario. Non c’è certo inconsapevolezza degli effetti delle sue scelte, al contrario, si tratta di una consapevole e forsennata politica di classe.
Monti richiama sempre più alla mente una famosa battuta di una grande “maschera” della commedia dialettale genovese. Gilberto Govi diceva alla moglie (impenitente bugiarda): “Gina, che faccia! E lastre fan sangue!” (traduzione: hai una faccia talmente tosta che, se cadi, le lastre della strada sanguinano).
Sergio Casanova

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