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lunedì 28 novembre 2011

Sito Unico Nazionale: Bubbico sapeva. Era d’accordo?

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La pubblicazione del verbale del Consiglio dei Ministri tenutosi il  13.11.2011 (L'indipendente Lucano del 12.11.2011) riporta al centro dell'attenzione civica la questione della moralità della politica: quando l'azione politica è morale? Quando un politico compie atti immorali? E non ci riferiamo certo al moralismo bacchettone con cui si vorrebbe eludere il problema. La moralità politica coincide col compiere atti ed assumere decisioni nell'interesse del bene comune. L'immoralità, ovviamente, è l'opposto. Non essendo professori e nemmeno cultori di filosofia, andiamo nel pratico, sul terreno degli esempi. È morale il politico che, avendo dati sull'inquinamento prodotto da Fenice, non li partecipa ai suoi concittadini? Che non assume decisioni conseguenti?
Ecco che la questione del deposito unico delle scorie nucleari italiane è attualissimo poiché l'immoralità politica in questa martoriata Lucania è attualissima e dilagante. Filippo Bubbico (all'epoca Governatore della Basilicata) giura di non essere stato affatto consenziente al piano (diventato decreto legge) che mirava a concentrare in Scanzano Jonico, piccola municipalità della piccola Basilicata, tutte le scorie nucleari presenti in Italia. Intanto occorre evitare di mischiare fischi per fiaschi. Distinguiamo due aspetti: 1) Bubbico sapeva dell'ipotesi "Scanzano"?2) Era disponibile ad una protesta solo di facciata, al cosiddetto accoglimento morbido?

Ci sono almeno otto atti formali che incastrano Bubbico sulla prima  questione. Filippo Bubbico sapeva che Scanzano era nel "mirino" nucleare, storia iniziata quando al Governo c'era Massimo D'Alema. Ecco le prove:

1) 7.11.2000 - Carlo Chiurazzi (assessore regionale) scrive al Ministro dell'Ambiente On. Willer Bordon (1° governo D'Alema). Carlo è    consapevole e consenziente circa l'insediamento unico nazionale di scorie nucleari;
2) 10.9.2001 - la Giunta regionale (presieduta da Filippo Bubbico) costituisce un gruppo di lavoro composto da docenti emeriti dell'Università di Basilicata e dirigenti apicali della Regione Basilicata per esprimere una valutazione tecnico-scientifica sullo studio realizzato dal gruppo di lavoro Stato-Regioni circa gli elementi emersi dall'evoluzione degli studi della SOGIN (società posseduta interamente dal Ministero del Tesoro e deputata alla gestione e stoccaggio delle scorie nucleari) e dell'ENEA. Delibera n. 1932;
3) 9.7.2002 - L'assessore Carlo Chiurazzi ritira la delibera, mai più riproposta, di presa d'atto dello studio redatto dal "comitato scientifico" che  determinava l'inidoneità della Basilicata ad ospitare il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari;
4) 11.3.2003 - Il Comune di Montalbano Jonico (amm.ne di centro-sinistra), con delibera n. 9, approva un ordine del giorno inerente "indicazione area per lo stoccaggio nucleare";
5) 31.3.2003 - Il Comune di  Bernalda (amm. ne di centro-sinistra), con delibera n. 15, approva un ordine del giorno sull'ipotesi di stoccaggio di materiale nucleare nella zona metapontina;
6) 31.3.2003 - Il Comune di Rotondella (amm.ne di centro-sinistra), con delibera n. 7, approva un ordine del giorno sull'individuazione del sito nazionale di deposito dei rifiuti radioattivi;
7) 4.8.2003 - Il Comune di Pisticci (amm. ne di centro-sinistra), con delibera n. 39, approva un ordine del giorno sull'ipotesi di stoccaggio di materiali nucleari nella zona del metapontino;
8) 4.10.2003 - Il gruppo consiliare della "Margherita" alla provincia di Matera (amm.ne di centro-sinistra), promuove un convegno a Rotondella con i vertici della Sogin dal tema emblematico: "Sogin: opportunità e prospettive".
Sulla seconda questione, diversamente, non abbiamo prove ma solo indizi: 1) Poteva Nino Carelli (Presidente della Provincia) trattare con un "noto avvocato" e dichiararsi disponibile al sito unico senza avvisare la figura apicale dell'amministrazione regionale? 2) Potevano Gianni Letta (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio) e Altero Matteoli (Ministro per le Politiche Ambientali) inventarsi la balla della "disponibilità di Bubbico a non fare barricate"? Oggi Bubbico chiama in causa non meglio specificati "poteri occulti" che vorrebbero vendicarsi di lui che impedì l'insediamento delle scorie a Terzo Cavone (Scanzano Jonico). Buttiamola in casciara, se vi pare. Ma è proprio certo che quell'operazione fu scongiurata solo e soltanto da un imprevisto e imprevedibile sussulto di civismo dei lucani che i padroni del vapore ed i piccoli ras locali (Bubbico compreso) mai avrebbero pensato capaci di tanta determinazioni. Sottoposti come erano (e sono) agli abusi ed ai soprusi di quattro miserabili politicanti che fanno dell'immoralità lo status quo. Dal Verbale del Consiglio dei Ministri del 27.11.2003 ...Presidente BERLUSCONI: "Altero (Matteoli, ndr), tu sai quanto ti voglio bene e quanto ti stimo.
Tuttavia, in franchezza e in coscienza, ho dato la mia adesione e ho condiviso la decisione dell'altro Consiglio perché, a mia espressa domanda, mi si è risposto che non c'era alcun problema a livello locale (siamo d'accordo con comune e provincia, la regione non farà chiasso); questo mi è stato detto. Invece, è caduta la ragione prima della nostra adesione e il sindaco cavalca la protesta; poi non c'è stata neppure comunicazione. La gente non sa che è un problema che abbiamo ereditato dagli altri, che è un problema che  coinvolge la pericolosità di molti siti; non abbiamo fatto una comunicazione adeguata. Ora, sarà anche colpa mia che, in questi giorni, sono molto impegnato sul progetto di Costituzione europea, ma in effetti non abbiamo governato a dovere un problema delicato e difficile e le reazioni che ci hanno scatenato contro non sono contro di te, sono contro il Presidente del Consiglio e contro Forza Italia; siamo noi che abbiamo avuto il calo di quattro punti. Siamo qui a fare politica, a prendere delle decisioni, ma se non abbiamo il consenso non c'è decisione che tenga. Ecco perché sono molto perplesso nell'insistere sulla proposta di Scanzano, perché la protesta non era prevista per le assicurazioni esplicite che avevo avuto".

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