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venerdì 7 ottobre 2011

La scuola di nuovo in piazza: «Lottiamo per il futuro»

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Almeno duemila studenti delle scuole superiori stanno manifestando a Roma per rivendicare i diritti della scuola pubblica contro la crisi. E si registrano momenti di alta tensione tra gli studenti e le forze dell'ordine che hanno bloccato il corteo per non consentire ai tanti di arrivare a viale Trastevere sotto il Ministero. La manifestazione, inizialmente diretta verso il ministero della Pubblica istruzione a viale Trastevere, ha deviato sul Lungotevere di Ripa Grande. Gli studenti sono comunque decisi:  «Tutti insieme facciamo paura». Gli studenti bloccati sul lungotevere Ripa Grande stanno gridando direttamente ai poliziotti che bloccano percorso sul lungotevere. «Stiamo lottando anche per il futuro dei vostri figli», gridano ai celerini chiedendo di sgombrare la strada e ricordandogli che in altri paesi le forze dell'ordine hanno preso le difese di chi lotta per i propri diritti.
Gli studenti bloccati dalle forze di polizia su lungotevere Ripa Grande hanno deciso di fare dietrofront e tornare sui propri passi per raggiungere, secondo il percorso stabilito, il ministero dell'Istruzione. Dopo aver chiesto ripetutamente a poliziotti e carabinieri che con i propri mezzi bloccavano la carreggiata, di lasciarli passare e dopo aver lanciato alcuni palloncini pieni di vernice colorata, hanno deciso di girarsi e tornare al percorso originario.
I manifestanti che stanno sfilando in corteo a Roma hanno occupato i binari del tram in viale Trastevere bloccando alcuni mezzi pubblici, in particolare quelli della linea 8. Dopo aver sfilato e 'ignoratò la sede del ministero, gli studenti hanno proseguito e sono diretti - hanno detto - verso la stazione di Trastevere. Anche il traffico è in tilt.
Un'auto blu è stata assaltata con calci e sputi da alcuni studenti in corteo a Roma. L'auto è stata bloccata per alcuni minuti dai manifestanti poi è riuscita ad uscire dal corteo. L'episodio si è verificati nei pressi della stazione metro Piramide, al quartiere Ostiense. Gli studenti del corteo di Roma hanno bloccato per alcuni minuti la Stazione Ostiense, uno snodo ferroviario cittadino che ospita la fermata della metro e vi transita la ferrovia Roma-Lido e le ferrovie regionali. Nel blitz sono stati tirati fumogeni e distrutti cartelloni pubblicitarie. Gli studenti hanno occupato alcuni binari.
A Milano gli studenti del Coordinamento dei collettivi hanno tentato di fare irruzione nella sede italiana dell'Agenzia di rating Moody's, in corso di Porta Romana a Milano. Secchiate di vernice e uova hanno imbrattato l'ingresso degli uffici, mentre alcuni ragazzi hanno provato a entrare, venendo però bloccati nell'atrio. L'agenzia, protagonista dell'ennesimo 'downgrading' del giudizio sull'Italia, è diventata l'obiettivo di uno dei due tronconi del corteo studentesco milanese che si era diviso in precedenza. Momenti di tensione davanti alla sede della Regione Lombardia, quando uno dei due tronconi del corteo studentesco di questa mattina a Milano, arrivato sotto al Pirellone, ha tentato di forzare un cordone di carabinieri in tenuta antisommossa che voleva impedire loro di bloccare l'incrocio stradale. I militari hanno reagito con alcuni colpi di manganello per fare desistere i manifestanti che spingevano con alcuni 'scudì di polistirolo indossando caschetti da cantiere. La situazione è poi ritornata alla normalità. Il corteo molanese è finito. Gli studenti si sono dati appuntamento per un'altra manifestazione venerdì prossimo alle 9.30 a largo Cairoli a Milano.
A Palermo il corteo degli studenti medi dopo aver sfilato per le vie del centro storico di Palermo è entrato in Piazza Pretoria ed ha occupato Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo. I ragazzi hanno calato uno striscione dai balconi del Municipio con su scritto: «Te ne vai in barca con i nostri soldi mentre le nostre scuole cadono a pezzi, Cammarata Vattene!». L'iniziativa, spiegano gli organizzatori, serve a «rilanciare la protesta contro gli sprechi della gestione Cammarata volta sempre a speculare e mai a risolvere i problemi dei cittadini e degli studenti di Palermo».

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