Pages

 

lunedì 3 ottobre 2011

Incendio dentro Fenice a fuoco contenitori di rifiuti speciali

0 commenti

LAVELLO - Ore di fuoco e fiamme. Fenice brucia. E non solo con i rifiuti speciali che ogni giorno vengono inceneriti. Fenice brucia anche per l’incendio che è scoppiato nella notte tra sabato e domenica. Una notte di fuoco e fiamme che è andata avanti per oltre sei ore, fino a quando i vigili del fuoco sono riusciti a domarle. Ad andare in fumo alcuni contenitori di solventi chimici che contenevano rifiuti speciali provenienti dalla Sata. Gli unici che al momento vengono inceneriti nel termovalorizzatore. 

Ancora in fase di accertamento la causa. Esclusa un’origine dolosa, però, secondo indiscrezioni, a provocare l’incendio sarebbe stata una fiammata di ritorno. 

La grande paura, dunque, è durata sei ore. Un lasso di tempo non certo breve, un lasso di tempo lungo per i cittadini che si sono accorti dell’episodio (pochi per la verità), per i tecnici della Regione intervenuti e per gli amministratori locali coinvolti. In ballo, infatti, non c’era solo la necessità di spegnere le fiamme ma soprattutto il timore che sostanze pericolose potessero riversarsi nell’ambiente. 

Per fortuna, secondo quanto assicurato dalla Regione e dall’Arpab, la situazione è rimasta sotto controllo. Questo anche perché la maggior parte dei fumi che si sono sprigionati dall’incendio sono stati aspirati dai forni rotanti che ci sono all’interno della stabilimento. Nessuna variazione preoccupante sull’aria è stata, poi, registrata sia dalle centraline della stessa società Edf Fenice, sia da quelle dell’Arpab. Insomma, i tecnici regionali rassicurano. Lo hanno detto ieri a chiare lettere ai rappresentanti delle Istituzioni coinvolte. Eppure, nonostante le rassicurazioni, l’episodio non ha mancato e non mancherà di suscitare preoccupazione tra i cittadini e gli amministratori della zona. Timori che sono esplosi proprio in quest’ultimo periodo grazie alle proteste del Comitato per la salute pubblica di Lavello e alle prese di posizione degli amministratori di Melfi e dello stesso Lavello. 
La notte di fuoco e fiamme di due giorni fa sarà, quindi, il nuovo tassello di una vicenda che agita l’opinione pubblica del Vulture-Melfese e forse dell’intera Basilicata. Un tassello che si inserisce nel mosaico di una settimana decisiva per il futuro del termovalorizzatore.

0 commenti: